Nel 2025, sostenibilità ed efficienza non viaggiano più su binari separati. Chi gestisce un e-commerce non deve più scegliere tra un approccio attento all’ambiente e uno orientato alle performance: oggi ci sono strumenti concreti per tenere insieme entrambi. L’urgenza ambientale, le nuove normative e le scelte dei consumatori spingono le aziende ad agire in questa direzione, rendendo questo equilibrio sempre più una necessità reale.
I consumatori chiedono sostenibilità
Il cambiamento parte anche dalle aspettative dei clienti. Sempre più persone, soprattutto tra le nuove generazioni, considerano la sostenibilità un fattore determinante nelle proprie scelte d’acquisto. E non si tratta solo di prodotto: la logistica è al centro di questa valutazione. Il modo in cui un pacco viene spedito, consegnato, imballato o eventualmente restituito incide sulla percezione del brand. L’88% dei dirigenti della supply chain* conferma che la propria organizzazione si sta impegnando per raggiungere obiettivi ESG a lungo termine. Il passaggio concreto, però, è ancora troppo lento: il 79% ritiene necessario accelerare l'adozione di fonti energetiche alternative entro il 2026.
Le principali fonti di impatto ambientale nella logistica e-commerce
La logistica e-commerce, è inutile girarci intorno, ha diversi processi molto impattanti a livello ambientale. Tra i principali:
- Trasporti e consegne dell’ultimo miglio: veicoli inefficienti e consegne frammentate aumentano le emissioni;
- Consumo energetico dei magazzini: spesso gli impianti sono energivori e poco ottimizzati;
- Imballaggi: materiali non riciclabili, pacchi sovradimensionati, mancanza di sistemi per il riuso;
- Sprechi da sovrapproduzione o scorte gestite male: che generano costi ambientali e resi evitabili.
Strategie per ridurre l’impatto ambientale senza rallentare
Ridurre l’impatto ambientale senza incidere negativamente sulla performance: per chi ha un e-commerce si tratta di un tema centrale e sempre più determinante nella valutazione del proprio partner per la logistica. Senza la pretesa di essere esaustivi, abbiamo individuato alcune strategie per ridurre l’impatto ambientale del settore:
- Ottimizzazione dei percorsi e consolidamento delle spedizioni - Utilizzare software di routing avanzati consente di ottimizzare i tragitti dei mezzi, ridurre i chilometri a vuoto e abbassare il numero di viaggi. Le consegne possono essere raggruppate per zona o programmate con finestre temporali più efficienti, riducendo consumi e emissioni.
- Packaging sostenibile - Ridurre lo spazio vuoto nei colli e scegliere materiali riciclabili o compostabili è oggi una necessità. Entro il 2030, la normativa europea imporrà una riduzione del 50% dello spazio vuoto nei pacchi. Un buon packaging deve essere funzionale, leggero, resistente e possibilmente riutilizzabile anche per il reso. Un imballaggio pensato per la logistica aiuta a tagliare i costi, ottimizzare gli spazi e ridurre la CO2.
- Software WMS e automazione per una logistica più snella - I sistemi di gestione magazzino (WMS) evoluti riducono i movimenti superflui, aumentano la velocità di picking e packing e minimizzano gli errori. L'automazione e la digitalizzazione dei flussi portano a un miglior utilizzo delle risorse e a un minore consumo energetico. Esempio concreto: l'adozione di software predittivi per la gestione delle scorte consente di evitare l'overstock e di ottimizzare l'energia utilizzata per il mantenimento delle merci in magazzino. Si evitano sprechi e si migliora la gestione degli spazi.
- Monitoraggio dei KPI ambientali - Tenere traccia delle emissioni generate dai trasporti e dall’intero processo logistico consente di migliorare. Monitorare i KPI ambientali come la CO2 emessa per ordine consegnato aiuta a definire obiettivi realistici e a comunicare in modo trasparente con clienti e stakeholder.
Automazione e digitalizzazione: leve green
La tecnologia è un alleato della sostenibilità. L’automazione riduce l’errore umano, taglia i tempi di attesa e ottimizza l’uso delle risorse. I software predittivi aiutano a pianificare meglio gli approvvigionamenti e a ridurre i resi. L'integrazione tra i diversi sistemi (gestionale, CRM, logistica) consente un flusso più preciso e coordinato, diminuendo il rischio di consegne fallite.
Affidarsi a partner logistici competenti può migliorare le performance ambientali. Un operatore che lavora su larga scala, con veicoli efficienti, magazzini ottimizzati e sistemi integrati, permette anche alle PMI di adottare standard più elevati. L'esternalizzazione consente inoltre di accedere più facilmente a certificazioni ambientali e a report ESG validati.
In un contesto normativo in rapida evoluzione (EU Green Deal, CSRD, nuove regole SEC negli USA), ottenere certificazioni ambientali e garantire la tracciabilità dei dati è sempre più strategico. Politiche di approvvigionamento etico, materiali riciclati e rinnovabili, pratiche di lavoro responsabili non sono più solo buone intenzioni: sono requisiti di mercato.
Comunicare la sostenibilità in fase di acquisto
I clienti vogliono sapere se la loro scelta sta facendo la differenza. Inserire nel checkout opzioni di spedizione ecologica, indicare chiaramente le caratteristiche sostenibili del packaging o della filiera, spiegare come vengono gestiti i resi è un modo efficace per coinvolgerli. La trasparenza premia: il cliente informato si fida, ritorna e parla bene del brand.
Insomma: la sostenibilità non è un lusso né un ostacolo all’efficienza. Nel 2025 è la base per un modello logistico competitivo, resiliente e in linea con le nuove normative. Per riuscirci, servono partner competenti, strumenti tecnologici evoluti e una visione chiara. Proprio come DAP Sides!
*Fonte: rapporto Prologis 2024